Pirelli & C. S.p.a. nasce nel 1872 a Milano ad opera dell’allora 24enne ingegnere Giovanni Battista Pirelli. Dalla produzione iniziale consistente in cinghie, tele gommate, articoli tecnici in caucciù vulcanizzato, l’azienda passa rapidamente ad implementare la gamma produttiva, dedicandosi a giocattoli, impermeabili, imbottiture per reggiseni e culotte.
La vera specializzazione, che poi ne segnerà la fortuna, della Pirelli riguarda però il settore degli pneumatici per motociclette e autovetture; e sarà proprio l’azienda milanese ad inventare quello per la bicicletta. Le nuove lavorazioni e tecnologie portarono ben presto la Pirelli ad ottenere importanti successi in gare automobilistiche e a guadagnarsi l’importante collaborazione con la FIAT. Ad oggi la produzione consta di oltre 1900 pneumatici differenti, adattabili ad ogni tipo di vettura ed esigenza.
Una delle guide storiche del gruppo è stato Leopoldo Pirelli (nipote del fondatore) che dopo trent’anni di presidenza nel 1996 ha passato il timone all’allora genero Marco Tronchetti Provera. Leopoldo Pirelli è venuto a mancare nel 2007 ma, come vedremo, a lui si deve l’indirizzo etico che il gruppo continua a perseguire.
Pirelli ha recentemente configurato Pirelli Tyre, una società holding controllata dalla casa madre e attiva nella progettazione, produzione e inserimento nei mercati di pneumatici destinati a varie tipologie di veicoli.
Attualmente Pirelli concentra infatti la sua attenzione e le sue risorse soprattutto nello sviluppo di pneumatici top di gamma, ambito nel quale ha un ruolo di primo piano a livello internazionale: è oggi fornitore esclusivo del campionato di Formula 1, di Superbike, e di competizioni monomarca di prim’ordine, come il Ferrari Challenge e il Trofeo Maserati.
La mission di Pirelli
La mission aziendale è volta ad un continuo miglioramento dei prodotti al fine di garantire le migliori performance sia sull’asfalto che sul mercato. A tale scopo, ogni anno il 3% del fatturato viene investito in sviluppo e ricerca.
Sicurezza e contenimento dell’impatto ambientale sono i due imperativi che dirigono la filosofia di Pirelli: la salvaguardia della salute delle persone e una visione ecologica della produzione sono alla base del modus operandi aziendale, e per questo motivo le strategie di potenziamento e il welfare sono pensate ed attuate sulla base del Modello di Sostenibilità previsto dal Global Contact delle Nazioni Unite. Tale politica consiste nell’individuazione e risoluzione tempestive di eventuali rischi per gli esseri umani e l’ecosistema, con un occhio di riguardo al sempre attuale tema della prevenzione. Scelte orientate agli attualissimi temi della green economy e della sostenibilità, nei confronti delle quali Pirelli si fa costantemente carico di impegno e responsabilità.
Green sourcing e codice etico
Un focus particolare viene dato al green sourcing, per la cui policy il gruppo si impegna ad acquistare e utilizzare materiali che abbiano minor impatto ambientale rispetto alla media di mercato. L’approvvigionamento di materiali, beni e servizi viene sottoposto alla regola delle tre R: Riduzione, Riutilizzo, Recupero.
Pirelli si avvale di un Codice Etico di Gruppo, le cui linee guida sono riassunte in tre parole: lealtà, trasparenza e correttezza, da intendersi nei confronti di interni, esterni e concorrenza. Chiunque lavori nel gruppo, per il gruppo, o semplicemente intrattenga relazioni commerciali, è tenuto al rispetto del Codice. Si legge qui, tra gli obiettivi di qualità, innovazione e soddisfacimento del cliente, un importante rilievo dato alle pari opportunità, alla tutela dei diritti umani e alla valorizzazione delle risorse umane.
Proprio le risorse umane sono considerate primo fattore di successo dell’azienda, elemento imprescindibile che ha portato all’incremento di un know-how in grado di portare Pirelli alla leadership internazionale nel suo settore. Crescita professionale e potenziamento delle proprie peculiarità, cultura della sicurezza e della salute sono garanzie che Pirelli sottoscrive per i suoi dipendenti e per tutti coloro con cui ha rapporti commerciali in essere.
Questa attitudine di Pirelli a perseguire un modello di impresa, possiamo definire, etica ha caratterizzato tutta la sua storia già dagli albori, e tutt’ora continua ad essere impegno primario per l’azienda.
Leopoldo Pirelli: l’inizio della policy etica
Fu Leopoldo Pirelli, uno dei più grandi industriali del Novecento scomparso ormai 10 anni fa, ad aprire la strada ad una riflessione morale sull’imprenditoria. Leopoldo sosteneva infatti che il progresso e l’innovazione dovessero avere come contraltare una visione umana e umanistica dell’impresa: “il profitto è misura dell’efficienza aziendale, mezzo e non fine”, sosteneva l’industriale.
Sensibilità sociale che ha sempre accompagnato Leopoldo: propose la riduzione della settimana lavorativa a 5 giorni, la possibilità di scegliere i turni di lavoro, lavoro ridotto per le donne, scaglionamento delle ferie, assenza di “reparti speciali” di confino per gli operai comunisti. Condizioni di lavoro, insomma, decisamente più umane che già negli anni ’60 facevano di Pirelli una realtà all’avanguardia.
La Pirelli oggi: il Premium Integrity
Pirelli promuove un ambiente di lavoro diversificato e multirazziale, aprendosi alla cooperazione con enti governativi e non, al fine di sviluppare politiche attive volte alla tutela dei diritti umani. Nell’ottica di un’etica di impresa, la Pirelli sostiene anche la libertà di associazione, rifiuta il lavoro forzato e tutela le condizioni di lavoro dei dipendenti, affinché sia sempre presente il necessario equilibrio tra vita lavorativa e vita privata. Retribuzioni economiche dignitose e orari adeguati completano il quadro degli impegni che Pirelli si assume perché la dimensione umana e morale sia sempre presente e tutelata in tutte le sue attività.
Particolarmente simbolico dell’impegno etico di Pirelli è il programma Premium Integrity, approvato ed attivato dal 2013. Si tratta di un programma anticorruzione, una raccolta di regole e princìpi che l’azienda ha sempre adottato sin dagli albori, integrati però con nuove disposizioni; un indirizzo perseguito pedissequamente da Pirelli, esito di un monitoraggio costante dei rischi di corruzione presenti nei paesi in cui opera. Trattandosi di dati sensibili a periodiche variazioni, il gruppo si propone come deciso a proseguire periodicamente nell’attività di rilevamento e adottare adeguati programmi di lotta alla corruzione ed education & awareness.
La parola chiave di questo progetto è proprio Premium: non solo, infatti, Pirelli mette in sviluppo, e poi in commercio, prodotti premium, ma altrettanto “premium” secondo l’azienda deve essere la condotta morale dei componenti del gruppo. Si esportano pneumatici, ma anche valori, rispetto, coscienza e integrità.
Di questa strategia Premium fa anche parte anche la politica Qualità Globale, che mira alla continua innovazione di prodotti e servizi, anticipando le esigenze dei clienti e prendendosi cura delle richieste degli stakeholders.
L’impresa etica: un’ideale divenuto realtà
L’impresa etica, come si evince, è un ideale che può e deve trasformarsi in reale. Certo, ciò significa impegno, mantenimento del progresso morale cognitivo, e soprattutto attenzione al mondo esterno.
Pirelli mira da sempre a coniugare responsabilità sociale ed etica d’impresa, e questo binomio è tutt’altro che scontato in altre realtà aziendali. Anzitutto questi due aspetti sono, oggi più di ieri, sempre più raramente irrelati; in altre parole è possibile, ed è questa la lezione di Pirelli, coniugare affidabilità e traguardi in campo economico pur tutelando le persone e l’ambiente.
A molti anni di distanza dalle idee pionieristiche di Leopoldo Pirelli, il gruppo vive ancora l’impresa come responsabilità, valorizzazione del capitale umano, correttezza verso la concorrenza e dialogo con gli interlocutori, siano essi fornitori, clienti, collaboratori, o sindacati.
Etica e costante rinnovamento fanno parte della mentalità e delle scelte di Pirelli, e risultano costantemente in una produzione capace di perseguire qualità e cultura della sostenibilità.