La tutela dei consumatori: un quadro storico

La figura del cittadino inteso come consumatore e quindi di soggetto giuridico da tutelare in quanto portatore di bisogni ed interessi è relativamente recente, fino al diciannovesimo secolo infatti la maggior parte della popolazione indirizzava le proprie risorse esclusivamente verso quei prodotti di prima necessità e l’attenzione alla qualità era messa in secondo piano.

Storicamente, il primo Paese in cui si è affermata la difesa dei consumatori, il cosiddetto consumerismo, sono stati gli Stati Uniti ed esattamente nel 1899 in seguito una vasta protesta degli strati più poveri del proletariato americano, già ampiamente vessato dai grandi monopolisti ed oligopolisti che imponevano alti prezzi e qualità scadente sui generi di prima necessità.
Il successo delle proteste portò alla approvazione di leggi federali che imposero un livello minimo di genuinità negli alimenti e nei medicinali. Si trattò però di un successo parziale e fu solo negli anni della grande depressione che ci si rese conto dell’assoluta mancanza di informazioni sui prodotti  che permettessero di effettuare scelte corrette e della carenza di una rappresentanza politica in grado di unire e canalizzare meglio le proteste ancora troppo sparse e disunite per ottenere risultati.

Nel 1928 vide la luce la Consumers Union, un’associazione ancora oggi molto attiva non solo negli Stati Uniti ma anche in Canada.

In Europa la cultura consumerista trovò invece terreno fertile solo a partire dagli anni Cinquanta, quando
il governo inglese e la Danimarca riconobbero l’importanza sociale del problema e ritennero necessario dare ai consumatori la possibilità di esprimersi su materie che tradizionalmente erano riservate a produttori e commercianti,  creando rispettivamente appositi organismi amministrativi di protezione.

In seguito, gli stessi provvedimenti furono attuati anche da altri paesi europei quali Svezia, Francia e Germania a testimoniare che finalmente la cultura consumerista era riuscita a traslare i suoi germi sulla sponda europea dell’Atlantico e che finalmente si stava creando un substrato per la nascita di successive ampie legislazioni.

Sempre dagli Stati Uniti ed esattamente con il presidente Kennedy, nel 1962 arrivò un segnale importantissimo grazie al Bill of Rights ovvero una definizione ufficiale dei diritti dei consumatori in termini di sicurezza, informazione, opportunità di scelta ed attenzione governativa.

Per quanto riguarda l’Italia c’è da dire che, purtroppo, il nostro Paese non era riuscito a tenere il passo con gli altri Stati europei ed è solo  grazie alle direttive emanate dalla Comunità Europea a partire dagli anni Settanta  che si sono affermati finalmente concetti importanti in materia.

Nel 1975, infatti, la Comunità europea ha riordinato in modo organico tutte le iniziative in ambito di tutela del consumatore precisando che gli obiettivi dell’intervento sarebbero stati mirati principalmente a:

protezione contro i rischi e per la salute del consumatore;

protezione degli interessi economici del consumatore;

predisposizione di consulenza e assistenza per il risarcimento dei danni;

informazione e l’educazione del consumatore;

consultazione e rappresentanza dei consumatori nella predisposizione delle decisioni che li riguardano.
Successivamente l’intervento comunitario si è fatto progressivamente più attivo, in particolare grazie  all’Atto Unico Europeo (1987), secondo cui la Commissione CE, nelle sue proposte in materia di sanità, sicurezza, protezione dell’ambiente e dei consumatori si deve basare su un livello di protezione elevato, ed il trattato di Maastricht (1993) che, oltre a trasformare la Comunità Economica in Unione Europea , ha previsto un apposito titolo dedicato alla protezione del consumatore attribuendo all’Unione competenze specifiche in materia.
A partire dal 1990 la Commissione CE ha iniziato l’elaborazione di piani strategici (triennali) allo scopo di incidere realmente sulle politiche degli stati membri nei settori riguardanti la tutela dei consumatori, per giungendo non solo ad un effettivo ravvicinamento delle legislazioni. Ma soprattutto di considerare la protezione del consumatore uno dei capisaldi necessari alla realizzazione del mercato interno.

Agli atti politici sono poi seguite svariate direttive come quella che ha imposto al nostro Parlamento di riconoscere l’esistenza di questo fenomeno sociale mediante l’emanazione di una legge apposita il 30 luglio 1998.

A seguito di questa legge, sempre nel luglio 1998 si costituisce finalmente presso il Ministero per le attività produttive, il Consiglio Nazionale dei Consumatori e Utenti, al quale fanno capo numerose associazioni di consumatori, quali, tra le più importanti:  Altroconsumo, Codacons, Federconsumatori, Unione Nazionale Consumatori, Lega Consumatori.